
La campagna del Tempo sulle occupazioni abusive di immobili è sacrosanta. Si tratta di un fenomeno odioso che è stato sin troppo tollerato, quando non giustificato o addirittura incoraggiato. E gli effetti negativi che produce non si limitano alla palese, sfacciata violazione del diritto di proprietà e del correlato diritto a trarre un reddito dal bene sottratto al suo proprietario. Le occupazioni danno luogo a problemi di degrado e di ordine pubblico, stimolano ulteriori forme di illegalità, determinano il crollo dei valori immobiliari nelle zone in cui sono collocati gli immobili, scoraggiano gli investimenti nel settore.
Bisogna agire, allora. Per prevenire nuove occupazioni e per porre termine a quelle in essere. In tutta Italia, per tutte le tipologie di immobili, chiunque ne sia responsabile.
Il problema è più politico che giuridico, essendo necessario – come per gli sfratti, e cioè per la liberazione degli immobili al termine di una locazione o in caso di morosità – un cambio di mentalità. Tuttavia, anche attraverso la legge si può fare qualcosa. E qualcosa, in effetti, si è fatto. Il cosiddetto “decreto sicurezza” del Governo, poi convertito in legge dal Parlamento, ha introdotto una procedura accelerata di sgombero che prevede – qualora l’immobile occupato sia l’unica abitazione effettiva del denunciante – l’intervento immediato degli ufficiali di polizia giudiziaria e consente a questi ultimi, “in caso di diniego all’accesso, di resistenza, di rifiuto di eseguire l’ordine di rilascio o di assenza dell’occupante”, ove sussistano fondati motivi per ritenere l’arbitrarietà dell’occupazione, di disporre coattivamente il rilascio dell’immobile e di reintegrare il denunciante nel possesso, previa autorizzazione anche orale del pubblico ministero.
Il cambiamento è importante perché proprio nelle maglie della procedura trovavano appiglio le volontà dilatorie diffuse in settori della pubblica amministrazione e della magistratura. Consentire a Polizia e Carabinieri di agire subito, senza attendere lunghi procedimenti giudiziari, è ciò che serve per ripristinare il buon senso prima ancora della legalità.
La norma, però, va estesa a tutte le occupazioni arbitrarie, di tutte le tipologie di immobili, non solo al caso di “unica abitazione effettiva del denunciante”. La legalità va assicurata sempre, così come il diritto di proprietà. Non c’è un proprietario che, di fronte ai soprusi, debba essere tutelato più di altri. L’auspicio, quindi, è che – come alcune forze di maggioranza si sono già impegnate a fare – la procedura accelerata di sgombero introdotta dal “decreto sicurezza” sia resa, per così dire, universale.
Dopodiché, il passo successivo è agire sugli sfratti. E su questo il Governo ha sul suo tavolo un’articolata proposta della Confedilizia.
Giorgio Spaziani Testa
Presidente Confedilizia
(Il Tempo, 21 dicembre 2025)




