Per i contratti di locazione commerciale, relativi a locali di categoria C/1 di superficie fino a 600 mq ed alle relative pertinenze aventi gli ulteriori requisiti previsti dalla norma (art. 1, comma 59, l. n. 145 del 2018), stipulati (o prorogati) nel 2019, è stato possibile per il contribuente persona fisica che non agisce nell’esercizio di impresa, arte o professione optare per la cedolare secca al 21% all’atto della registrazione del contratto (o della proroga) o ad una scadenza annuale (risposta dell’Agenzia delle entrate all’interpello n. 388 del 22.9.2020 e altre), comunicando preventivamente al conduttore la propria intenzione.
Nel corso del 2025 tali contratti (salvo che in sede di stipula non si sia stabilita una durata del primo periodo più lunga rispetto al minimo di legge di 6 anni e salvo disdetta) si stanno prorogando per ulteriori 6 anni. Nell’occasione, il locatore dovrà comunicare all’Agenzia delle entrate la proroga del contratto, tramite presentazione del modello Rli entro i 30 giorni dalla scadenza del contratto. E in quella sede potrà optare di nuovo per la cedolare secca (sempre previo invio della relativa comunicazione al conduttore), utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia (software RLI o RLI-web) oppure presentando il modello Rli, debitamente compilato, allo stesso ufficio dove è stato registrato il contratto.
La fattibilità di tale operazione è stata confermata per le vie brevi dall’Agenzia delle entrate in conformità a quanto dalla stessa già espresso nell’interpello n. 190 del 22.6.2020: “si ritiene che il regime della cedolare secca possa trovare applicazione anche in sede di proroga del contratto di locazione stipulato dalle interpellanti”.
da Confedilizia notizie, maggio ’25
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