Nell’editoriale dello scorso numero di Confedilizia notizie, quello di novembre, abbiamo anticipato i contenuti del disegno di legge di bilancio di maggiore interesse per la proprietà immobiliare.
Da allora, e quindi dalla presentazione in Senato del testo del Governo, nulla di ufficiale è accaduto. Il mese trascorso è stato caratterizzato essenzialmente dalle audizioni parlamentari – inclusa quella della Confedilizia – e da una sfilza di dichiarazioni alla stampa di deputati e senatori, in grande parte concentrate, nell’ambito di una manovra da 18 miliardi di euro, su una norma che ne vale appena lo 0,5%.
Il riferimento è al famigerato aumento (dal 21% al 26%: incremento, quindi, del 24% circa) della cedolare secca applicabile alla prima casa concessa in locazione breve. Disposizione che ha fatto registrare sin da subito l’esplicita contrarietà di entrambi i Vicepresidenti del Consiglio, nonché leader della Lega e di Forza Italia, Matteo Salvini e Antonio Tajani, affermata innumerevoli volte nel corso delle settimane passate e confermata sino al momento della chiusura in tipografia di questo numero del notiziario. Le ultime voci dicono che l’aumento sarà ritirato, ma per conoscere l’esito di questa vicenda occorrerà attendere la conclusione dell’esame parlamentare del provvedimento, di cui daremo conto sul numero di gennaio. Nel frattempo, un’importante novità legislativa si annuncia.
Da tempo la Confedilizia va ripetendo che occorre dare maggiori garanzie ai proprietari nella fase di rientro in possesso degli immobili in caso di morosità o finita locazione.
La nostra convinzione, infatti, è che sfratti con tempi certi e rapidi vogliano dire più case in affitto e, di conseguenza, canoni più bassi, specie se si aggiungono adeguati incentivi fiscali per i proprietari (noi, ad esempio, proponiamo di agevolare ulteriormente i contratti a canone concordato abbattendo l’Imu ed estendendo a tutti i Comuni la cedolare secca del 10%).
Forti di tali convinzioni, negli scorsi mesi ci siamo attivati per addivenire a una proposta articolata di revisione della normativa in punto. E ora, il nostro Coordinamento legali nazionale, mettendo a frutto le competenze degli avvocati che in tutta Italia assistono i proprietari nei procedimenti di sfratto, è giunto all’elaborazione di un testo completo, che abbiamo portato all’attenzione del Governo e del Parlamento.
Al Senato e alla Camera vi sono diverse iniziative normative, ma ora – ed è questa la novità – sappiamo che ha intenzione di intervenire con decreto lo stesso Esecutivo.
Si tratta di un passaggio importante. Dopo la necessaria stretta sulle occupazioni abusive, con la procedura accelerata di sgombero che noi chiediamo venga estesa a tutti gli immobili, è arrivato il momento di agire sugli sfratti. E il fatto che il Governo sia intenzionato, così come accaduto con le iniziative parlamentari, di fare tesoro dei suggerimenti della Confedilizia, ci conforta. Ma anche di questo torneremo a parlare nei prossimi numeri di Confedilizia notizie.
Per intanto, prepariamoci a chiudere un 2025 impegnativo, pronti ad affrontare il 2026 con la consueta “stella polare”: quella di tutelare la proprietà edilizia con forza e determinazione, difendendola da chi la insidia in Italia e in Europa, ma mirando anche a farla crescere e sviluppare.
Giorgio Spaziani Testa
da Confedilizia notizie, dicembre ’25
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