Secondo i dati comunicati da Bankitalia sui tassi di interesse (comprensivi del TAEG) da corrispondere per l’acquisto di una casa, sono saliti al 4,12% a febbraio 2023, con un aumento di +0,17 punti percentuali rispetto al 3,95% del mese precedente.
In base all’ultimo “Dossier mutui e credito al consumo – L’aumento dei tassi d’interesse decisi dalla Bce e gli effetti sui prestiti alle famiglie” del 4 maggio scorso di Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), l’ennesimo rialzo del costo del denaro deciso dalla BCE comporterà “inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento”.
Più nello specifico, in base alle simulazioni effettuate, per chi ha già un mutuo a tasso fisso acceso entro gli inizi del 2022 non cambierà nulla, mentre per chi ha un mutuo a tasso variabile la rata può subire un aumento fino al 65%. Ciò significa che chi prima pagava un canone di circa 500 euro al mese, adesso deve sborsare 825 euro: una stangata mensile da 325 euro. Con i tassi di riferimento BCE nuovamente lievitati, la batosta potrebbe anche essere maggiore.
Relativamente ai nuovi mutui, si prevede un raddoppio per le rate di quelli a tasso fisso (in cui i tassi di interesse medi sono passati dall’1,8% di fine 2021 al 5% (se non di più).
Per i mutui a tasso variabile è stato stimato un aumento del canone mensile di circa il 50-60%, dato che il tasso è lievitato dallo 0,6% di fine 2021 al 6% attuale.
Secondo Fabi, un prestito da 150 mila euro della durata di 20 anni viene rimborsato con una rata mensile di 1.090 euro, ben 325 euro in più (ovvero un +63,9%) rispetto a quella che si sarebbe calcolata un anno fa e di importo pari a 665 euro.
10.5.2023